Vincitori della Prima edizione del Premio CASSINO OFF per il Teatro Civile

vincono la compagnia Instabili Vaganti (Teatri di vita)

Vincenzo Manna (Teatri di guerra)

e Ulderico Pesce (premio alla carriera)

Il Premio CassinoOFF per l’impegno civile nelle arti sceniche, alla sua prima edizione, è stato assegnato allo spettacolo Made in Ilva della compagnia bolognese Instabili Vaganti (per la sezione Teatri di vita) e al testo Cani del drammaturgo romano Vincenzo Manna (per la sezione Teatri di guerra). Vince il Premio alla carriera Ulderico Pesce. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 5 luglio, ore 17, presso la Sala Restagno del Comune di Cassino (Fr), alla presenza degli artisti.

Il Premio è promosso dall’associazione CittàCultura di Cassino in collaborazione con la Compagnia Errare Persona. Rivolto alle compagnie teatrali e ai drammaturghi contemporanei, nasce per sostenere e promuovere i progetti e gli artisti che affrontano, con coraggio e poesia, tematiche “scomode”, dalla mafia al precariato, dall’ambiente alla corruzione, o raccontano storie di vite difficili legate a guerre, emigrazioni, ingiustizie del presente e storie di persone o popoli che lottano contro i regimi nel nome della libertà. La giuria presieduta da Francesca De Sanctis (l’Unità) è composta da Tommaso Chimenti (Il Fatto Quotidiano), Graziano Graziani (Quaderni del Teatro di Roma), Simone Nebbia (Teatro e Critica), Paola Polidoro (Il Messaggero), Damiana Leone (Compagnia Errare Persona), Elisabetta Magnani (Associazione CittàCultura).

Il lavoro della giuria è stato coadiuvato da un apposito comitato di lettura formato da professionisti del teatro e studiosi (Alessandro Calabrese, Valentina Giannicchi, Angelica Pedatella, Ambra Postigline, Annalisa Siciliano) che ha letto, analizzato, visionato e discusso i numerosi materiali pervenuti.

Lo spettacolo Made in Ilva è stato premiato “per aver raccontato una drammatica storia italiana, quella dell’Ilva di Taranto, ricostruendola sulla base delle testimonianze raccolte sul territorio, utilizzando un linguaggio teatrale contemporaneo e di forte impatto emotivo, dove spesso il corpo diventa la voce principale che grida al mondo quanto può essere duro, alienante, disumano, perfino letale il lavoro in fabbrica ancora oggi”.
Lo spettacolo trae ispirazione dal diario di un operaio dell’Ilva di Taranto, l’acciaieria tristemente nota per il disastro ecologico di cui è causa. L’attore spinge il suo corpo al massimo, compiendo azioni acrobatiche e ripetitive all’interno di strutture metalliche, interagendo continuamente con video proiezioni, musica dal vivo, suoni che diventano ritmi ossessivi, e una voce femminile che gli ordina “Lavora! Produci! Agisci! Crea!”. Un dramma in cui si esprime il desiderio di scappare d in alla gabbia generata dalla società capitalistica frenato dalla necessità di continuare a lavorare per sopravvivere. Lo spettacolo sarà ospite del Festival CassinoOff nel 2015.

Il testo Cani, invece, è stato premiato “per aver affrontato in maniera efficace e con stile incisivo ed essenziale il tema dell’abbrutimento, dell’alienazione, della perdita della personalità e del senso di umanità in condizioni di guerra; e per averci parlato in modo poetico ma estramente coraggioso e schietto del difficile rapporto che si instaura fra il carnefice e la sua vittima “.

Cani è la storia di due soldati che prestano servizio in una postazione di alta montagna. A pochi mesi dalla fine della leva, uno dei due, K., si imbatte in un uomo, è convinto che sia una spia e lo imprigiona. Subito dopo, anche una ragazzina raggiunge la postazione, dice di essere la figlia dell’uomo e che suo padre è solamente un pastore. K. non le crede e imprigiona anche lei. Il commilitone suggerisce di recarsi nel paese più vicino per denunciare l’accaduto, ma K.si oppone. Quando il compagno prova ad andare da solo, K. lo uccide. Nel frattempo l’uomo imprigionato muore di fame. K. rimane solo con la ragazzina. La interroga, la minaccia, abusa di lei. Un mattino la lascia andare. La leva finisce, K. può tornare a casa ma, ormai, è tardi: la sua ragione ha ceduto, la sua identità è diventata tutt’uno con le ombre e gli echi della natura maestosa che lo circonda.

L’autore, Vincenzo Manna, riceverà 300 euro come contributo per l’allestimento o la distribuzione dello spettacolo.

Il premio alla carriera, infine, è stato assegnato all’artista lucano Ulderico Pesceper la passione, la forza, il coraggio, la caparbietà con la quale in questi anni, attraversando l’Italia dal Nord al Sud, ha continuato a raccontare in maniera documentata e nello stesso tempo poetica storie e piaghe del nostro Paese: dal pericolo delle scorie nucleari al traffico illecito de rifiuti, dai lavoratori clandestini all’amianto, dalle morti misteriose ai grandi personaggi del nostro passato recente, attraverso un teatro che è non è solo di denuncia ma che diventa strumento privilegato per provare a cambiare il mondo”.

All’artista verrà consegnata un’opera d’arte donata dal Museo di arte contemproanea di Cassino (Camusac).

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